STUDIO DESA

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giovedì 13 maggio 2010

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Posta Certificata


negli ultimi anni I rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni sono risultati spesso complicati e rallentati da una serie di fattori, ad es. le lunghe code agli sportelli ed i non sempre agevoli adempimenti burocratici.
ora però è stato avviato anche per le p.a. un processo di maggiore semplificazione di tali rapporti, partendo dalla c.d.“dematerializzazione”. Si è trattato, infatti, di sostituire parte degli archivi costituiti da documentazione cartacea, con documenti informatici, realizzando una sorta di trasformazione dei documenti con il passaggio da una consistenza materiale ad una virtuale.
E proprio all’interno di questo processo di dematerializzazione si inserisce il Progetto Posta Certificat@ che prevede la possibilità per tutti i cittadini di attivare gratuitamente una casella di posta elettronica certificata per comunicare con le pubbliche amministrazioni.
In generale la pec è uno strumento molto utile che permette di attribuire ad una e-mail lo stesso valore legale di una raccomandata a/r, ma con alcuni vantaggi in più in termini di tempo (l’invio è praticamente immediato e la ricezione avviene quasi contemporaneamente), di costi (si risparmia carta e costo della raccomandata a/r) e di semplicità (è possibile inviare anche a più destinatari simultaneamente e da qualunque postazione dotata di connessione ad internet).
Nello specifico il progetto Posta Certificat@ è un servizio di comunicazione elettronica esclusivamente tra cittadini e pubblica amministrazione: 50 milioni di caselle di pec pronte per essere attivate su richiesta di chiunque sia interessato. In questo modo sarà possibile inviare, richiedere e ricevere informazioni o documentazione varia dagli uffici pubblici, il tutto attraverso “comunicazioni ufficiali” delle quali il mittente può avere una certificazione, cioè la prova legale dell’invio e della ricezione (l’e-mail si considera “consegnata” a prescindere dal fatto che il destinatario l’abbia effettivamente letta, per questo è molto importante ricordarsi sempre di controllare la propria casella).
In sostanza questa particolare casella pec, che tecnicamente si chiama Cec-Pac (Comunicazione elettronica certificata tra la p.a. e il cittadino), consente al cittadino di stabilire un canale di comunicazione semplice, diretto e sicuro con le pubbliche amministrazioni, risparmiando tempo ed evitando inutili spostamenti.
La versione base è gratuita e prevede una casella di posta elettronica certificata della dimensione di 250MB, il servizio opzionale di notifica tramite posta elettronica tradizionale (ad es. delle ricevute di accettazione e consegna conseguenti un invio), un fascicolo elettronico personale con capacità di memorizzazione di 500MB, nonché l’indirizzario di tutte le p.a. provviste di pec (che ad oggi, purtroppo, sono meno della metà di tutte le amministrazioni centrali e locali ma si auspica che aumentino in breve tempo). Ci sono poi dei servizi avanzati che saranno attivabili a pagamento da chiunque ne faccia richiesta (es. firma digitale, libretto sanitario elettronico).
Il procedimento da seguire per ottenere questa casella pec è suddiviso in due fasi. La prima parte è online: bisogna collegarsi al sitowww.postacertificata.gov.it e seguire la procedura guidata, inserendo tutti i dati richiesti (es. dati anagrafici, contatti telefonici, indirizzo e-mail tradizionale) e scegliendo una password per effettuare l’accesso. Una volta compiuta la registrazione sul portale, si passa alla seconda fase di registrazione presso gli uffici postali abilitati all’identificazione, dove bisogna portare un documento valido di riconoscimento ed un documento comprovante il proprio codice fiscale (es. tessera sanitaria) per poter così firmare il contratto e l’informativa sulla privacy.

Riforma del Tub: Addio alle Finanziarie 106 e ai Mediatori Creditizi che non siano società 11 maggio 2010

entro l’11 giugno 2010 sarà varata la Riforma del Testo Unico Bancario (Decreto legislativo 1 settembre 1993, n.385), che prevede sostanziali modifiche sia al Titolo V, quello cioè riguardante i Soggetti operanti nel settore finanziario, che al Titolo VI relativo alla Trasparenza delle condizioni contrattuali.
In merito al Titolo V la nuova disposizione prevede che gli intermediari finanziari iscritti all’elenco generale ex articolo 106 e quelli rientranti nell’elenco speciale ex at. 107 siano sostituiti da un’unica figura di intermediario finanziario sottoposto al controllo diretto di Banca d’Italia.
Questo cambiamento obbligherà tutti i soggetti che operano nel settore finanziario a rivedere la propria struttura organizzativa e contabile  e il proprio stato patrimoniale e conformandosi ai requisiti più severi, che fino a questo momento Bankitalia aveva richiesto esclusivamente alle cosiddette società “ex 107”.
È quindi evidente che le realtà di intermediazione creditizia che non riusciranno a rispettare le nuove condizioni impartite da Via Nazionale, saranno costrette a cessare la propria attività


Ma veniamo alle modifiche apportate al Titolo VI. In questo caso in realtà il testo non è stato sostituito ma ampliato con l’inserimento di alcune importanti novità per le figure degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi.

Nelle nuove estensioni dell’articolo 128 vengono specificate le regole per l’agente in attività finanziaria e il mediatore creditizio:
•    le due categorie sono tenute all’iscrizione in
nuovi albi professionali gestiti da un Organismo (art.128 septies) avente personalità giuridica e ordinato in forma di associazione
•    dovranno entrambe seguire periodicamente dei
corsi di aggiornamento
•    gli agenti dovranno sostenere un
prova valutativa
•    entrambe sono tenute alla stipula di una polizza assicurativa di responsabilità civile per eventuali danni arrecati nell’esercizio della loro attività.
•    
È vietata la contestuale iscrizione nell’elenco degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi.
Ma in assoluto la novità più rivoluzionaria e discussa del testo è l’obbligo per i mediatori di costituirsi in società per azioni, in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata o di società cooperativa, con capitale sociale  minimo pari a 120.000 euro. In sostanza i mediatori non potranno essere più persone fisiche.


martedì 11 maggio 2010

PIANO FINANZIARIO SALVA EURO


Dopo Lunghe e interminabili riunioni notturne finalmente nella notte di domenica 9 maggio 2010  i 27 paesi membri dell'Unione Europea hanno varato il cosiddetto PIANO SALVA EURO. Un piano da 720 miliardi di Euro, compartecipate dal Fondo Monetario Internazionale, con un obiettivo primario: proteggere l’Euro dalla specualzione e difendere i paesi più deboli.
Inoltre vengono chiesti anche nuovi sacrifici a Spagna e Portogallo, i due Paesi considerati maggiormente a rischio in questa fase. E annunciate ”misure significative” da parte della Bce. Si tratta di un piano di salvataggio senza precedenti, a cui si e’ arrivati dopo una giornata in cui si sono susseguiti i contatti tra le varie capitali europee, con decine di bilaterali e due conference call a livello dei Paesi del G7.
FONTE ANSA
Nel pacchetto ci sono poi 440 miliardi che dovrebbero prendere la forma di prestiti bilaterali da parte degli Stati membri della zona dell’euro, sul modello del piano salva-Grecia. Nel dettaglio, si prevede che la quota dell’Fmi rappresenti la meta’ di quella messa in campo dagli Stati membri, cioe’ fino a 220 miliardi. Per questo l’ammontare complessivo del fondo potrebbe arrivare fino a 720 miliardi. (…) “Un lavoro fato bene”: così il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha commentato l’accordo raggiunto all’Ecofin sul piano per venire incontro agli Stati della zona euro in difficoltà. Tremonti ha anche annunciato che è stata anticipata a mercoledì prossimo, 12 maggio, la prima riunione della task force Ue che dovrà riformare il Patto di stabilità e di crescita, guidata dal presidente della Ue Herman Van Romouy e composta dai ministri delle finanze di 27 e dai vertici di Commissione Ue e Bce. “Fino a due ore fa – ha spiegato Tremonti – hanno partecipato al negoziato anche i capi di Stato e di governo collegati telefonicamente. Alla fine è stata trovata una soluzione, soprattutto – ha sottolineato – grazie al contributo di Francia, Germania e Italia. E’ stata trovata una soluzione – ha concluso – che adesso vedremo se funzionerà con le Borse”.
potremmo dire GRAZIE....io non mi sento di dire grazie ai nostri ministri. si, forse ora hanno salvato l'EURO, ma tra 4 - 5 anni chi ripagherà questi immensi prestiti che ogni singolo Paese ha richiesto?quali saranno i tassi di interesse che noi cittadini dovremmo pagare? mah non penso che nel lungo periodo finanziare un debito, accendendone altri sia il modo migliore per arginare i problemi reali.
attendo vostre considerazioni in merito